Di questi tempi non c'è un giorno in cui non sentiamo parlare o leggiamo un articolo in riferimento alle criptovalute, in molti si sono posti la domanda se iniziare ad investire o meno il loro tempo ed i loro soldi in questo nuovo mercato.
Ma oggi piuttosto che spiegarvi se farlo o come farlo, vogliamo darvi delle delucidazioni in merito ad un'altra domanda spesso rivolta a noi commercialisti o esperti del settore:
"Le criptovalute vanno dichiarate all'Agenzia delle entrate?"
La risposta è sì, le criptovalute vanno dichiarate e l'Agenzia delle Entrate, tramite l'interpello 788/2021, ha dato al pubblico quattro chiarimenti che andremo a spiegare in questo articolo.
1 - Le criptovalute andranno inserite nel quadro RW (investimenti e attività finanziare all'estero) della dichiarazione dei redditi, anche quelle detenute in un wallet con chiave privata.
2 - L'IVAFE (imposta sulle attività finanziarie estere) non sarà dovuta qualunque sia la cifra.
3 - Le plusvalenze in riferimento alla vendita di criptovalute sono tassate del 26% solo nel momento in cui vi sia una giacenza media superiore ad € 51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi, in base al cambio dell’euro all’inizio del periodo d’imposta. Ovvero all’inizio dell’anno in cui è stata realizzata la plusvalenza.
4 - A differenza di molti altri Stati esteri, in Italia sarà considerata plusvalenza anche il semplice scambio tra 2 o più criptovalute.
Ma come si acquistano queste criptovalute?
Esistono varie piattaforme online dove è possibile effettuare compravendita di cripto, dalle più conosciute "Crypto.com" e "Binance" fino ad arrivare all'italiana "Crypto Smart".
Nascono nuove criptovalute e nuove piattaforme di compravendita quasi ogni mese, a sottolineare come questo mercato sia in continua evoluzione.
Non saremo noi di certo a dirvi se questo genere di investimento sia conveniente o meno, ma saremo sempre pronti a darvi i chiarimenti giusti al momento giusto.