Sono finalmente arrivate le norme applicative per la flat tax sostitutiva dell'Irpef per i contribuenti titolari di partita Iva. A renderle note è l'Agenzia delle Entrate, che ha diffuso la circolare con le indicazioni sulla tassa piatta del 15%, introdotta con l'ultima legge di Bilancio, che varrà sui redditi imponibili del 2023 per la parte incrementale rispetto agli anni 2020-2022.
"La Flat Tax per le partite è un regime opzionale, valido per quest'anno (e quindi sulla dichiarazione dei redditi che si presenterà nel 2024) che sostituisce l'Irpef e le relative addizionali regionale e comunale" spiega l'Agenzia delle Entrate in una nota della circolare diffusa.
Nella stessa circolare, ci viene anche spiegato come funziona la Flat Tax: "chi sceglie la flat tax applica un'aliquota fissadel 15% sulla differenza tra il reddito d'impresa e di lavoro autonomo determinati nel 2023 e il reddito d'importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022"
Possono beneficiare di questo regime le persone fisiche che esercitano attività d'impresa, arti e professioni. Dentro al perimetro della Flat Tax incrementale sono presenti anche l'impresa familiare e l'azienda coniugale non gestita in forma societaria, in entrambi i casi si applica la tassa piatta esclusivamente al titolare dell'azienda.
Tra le situazioni in cui non si applica la misura, sono inclusi i redditi delle società di persone che vengono attribuiti ai soci in modo trasparente. Lo stesso vale per i redditi derivanti dall'esercizio di arti e professioni in associazione, che vengono attribuiti ai singoli individui. Non sono inclusi nel calcolo coloro che, nel 2023, hanno aderito al regime forfettario. Tuttavia, coloro che hanno applicato il regime forfettario o il regime "di vantaggio" (Dl n. 98/2011) tra il 2020 e il 2022 (uno o più anni) non perdono la possibilità di scegliere la tassa piatta incrementale.
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